LA 2° VENUTA DI GESU' SULLA TERRA!!!

In cantico di Mosè e dell'Agnello

02.01.2012 20:12

Il cantico di Mosè e dell'Agnello

Apocalisse 15

 

Poi vidi nel cielo un altro segno grande e meraviglioso; sette angeli che avevano sette flagelli; gli ultimi, poichè con essi si deve compiere l'ira di Dio. Vidi pure come un mare di cristallo misto a fuoco e coloro che avevano vinto la bestia e la sua immagine e il numero del suo nome, stavano ritti sul mare di cristallo. Accompagnando il canto con le arpedivine, cantavano il cantico di Mosè, servo di Dio, e il cantico dell'Agnello:

<<Grandi e mirabili sono le tue opere, o Signore Dio onnipotente; giuste veraci le tue vie, o re delle genti! Chi non temerà, o Signore e non glorificherà il tuo nome? Poichè tu solo sei santo. Tutte le genti verranno e si prostreranno davanti a te, perchè i tuoi giusti giudizi si sono manifestati>>.

 

I sette flagelli delle sette coppe

Dopo cio' vidi aprirsi nel cielo il tempio che contiene la Tenda della Testimonianza; dal tempio uscirono i sette angeli che avevano i sette flagelli, vestiti di lino puro, splendente, e cinti al petto di cinture d'oro. Uno dei quattro esseri viventi diede ai sette angeli sette coppe d'oro colme dell'ira di Dio che vive nei secoli dei secoli. Il tempio si riempì del fumo che usciva dalla gloria di Dio e dalla sua potenza: nessuno poteva entrare nel tempio finchè non avessero termine i sette flagelli dei sette angeli.

 

Apocalisse 16

Udii poi una gran voce dal tempio che diceva ai sette angeli: <<Andate e versate sulla terra le sette coppe dell'ira di Dio>>.

Partì il primo e verso' la sua coppa sopra la terra; e scoppiò una piaga dolorosa e maligna sugli uomini che recavano il marchio della bestia e si prostravano davanti alla sua statua.

Il secondo versò la sua coppa nel mare che diventò sangue come quello di un morto e perì ogni essere vivente che si trovava nel mare.

Il terzo versò la sua coppa nei fiumi e nelle sorgenti delle acque, e diventarono sangue, allora udii l'angelo delle acque che diceva:

<<Sei giusto, tu che sei e che eri, tu il Santo, poichè così hai giudicato. Essi hanno versato il sangue di santi e di profeti, tu hai dato loro sangue da bere: ne sono ben degni!>>.

Udii una voce che veniva dall'altare e diceva:

<<Sì, Signore, Dio onnipotente; veri e giusti sono i tuoi giudizi!>>.

Il quarto verso' la sua coppa sul sole e gli fu concesso di bruciare gli uomini con il fuoco. E gli uomini bruciarono per il terribile calore e bestemmiarono il nome di Dio che ha in suo potere tali flagelli, invece di ravvedersi per rendergli omaggio.

Il quinto versò la sua coppa sul trono della bestia e il suo regno fu avvolto dalle tenebre. Gli uomini si mordevano la lingua per il dolore e bestemmiarono il Dio del cielo a causa e dolori delle piaghe, invece di pentirsi delle loro azioni.

Il sesto versò la sua coppa sopra il gran fiume Eufrate e le sue acque furono prosciugate per preparare il passaggio ai re dell'oriente. Poi dalla bocca del drago e dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso profeta  vidi uscire tre spiriti immondi, simili a rane: sono infatti spiriti di demòni che operano prodigi e vanno a radunare tutti i re di tutta la terra per la guerra del gran giorno di Dio onnipotente. Ecco, io vengo come un ladro. Beato chi è vigilante e conserva le sue vesti per non andar nudo e lasciar vedere le sue vergogne. E radunarono i re nel luogo che in ebraico si chiama Armaghedòn.

Il settimo versò la sua coppa nell'aria e uscì dal tempio, dalla parte del trono, una voce potente che diceva: <<E' fatto!>>. Ne seguirono folgori, clamori e tuoni, accompagnati da un gran terremoto, di cui non vi era mai stato l'uguale da quando gli uomini vivono sopra la terra. La grande città si squarciò in tre parti e crollarono le città delle nazioni. Dio si ricordò di Babilonia la grande, per darle da bere la coppa di vino della sua ira ardente. Ogni isola scomparve e i monti si dileguarono. E grandine enorme del peso di mezzo quintale scrosciò dal cielo sopra gli uomini, e gli uomini bestemmiarono Dio a causa del flagello della grandine, poichè era davvero un grande flagello.

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